San Francesco Patrono d’Italia: in cammino da Firenze a La Verna per i festeggiamenti annuali del Santo Patrono
Questo splendido Cammino, da Firenze a La Verna, ripercorre alcune delle tappe che hanno segnato l’opera di San Francesco. Eremi e conventi, borghi e solenni foreste, vigneti secolari e l’imponente Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi sono le tappe di uno delle Vie più suggestive e popolari d’Italia.
Il cammino da Firenze a La Verna segue l’antica via degli ospitali per i pellegrini, fil rouge che, anche oggi come un tempo, marca l’itinerario d’Appennino in modo chiaro e definito, e di cui è documentato un passaggio continuo di pellegrini e una fitta rete di strutture per la loro ospitalità. A tutto questo si aggiungono le testimonianze documentali degli atti miracolosi compiuti da San Francesco durante il suo peregrinare evangelico.
Il nostro itinerario è posto a cavallo tra la provincia di Firenze e quella di Arezzo e, per tre giorni, entra nel cuore del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi Monte Falterona e Campigna, un unicum a livello europeo per ricchezza di biodiversità. Si parte dal centro storico fiorentino e, in particolare, dalla Basilica di Santa Croce, una delle chiese francescane più importanti d’Italia. Si segue, quindi, il corso dell’Arno risalendo sino a Pontassieve per, poi, lasciare la provincia di Firenze ed entrare in Casentino attraversando Stia, il complesso monastico di Camaldoli e Badia Prataglia, alla volta del Monte de La Verna, il monte sacro, come scritto sulla lapide all’ingresso, “Non est in toto sanctior orbe mons” (non vi è monte più santo al mondo). Qui, il Poverello di Assisi trascorse diversi periodi della sua vita e, nel settembre 1224, ricevette le stigmate.
La guida del trekking Marta Signi, per info: 3200676766
Durata: 6 giorni
Partenza: 29/09-04/10, possibilità finire il 3/10
Prezzo: 395,00 euro
Organizzazione Tecnica
Servizio Guida
Pernottamenti
Navette – Domenica 3 Ottobre da Rimbocchi per la stazione di Bibbiena oppure Lunedì 4 Ottobre dal Santuario della Verna per la Stazione di Arezzo
Pranzi, Cene e 1 colazione
Ticket Bus Pontassieve Consuma
Trasferimenti diversi da quelli indicati dalle navette sopra
Itinerario
Tappa: Firenze – Pontassieve
AlloggioOspitale di San Domenico
Km | Mt | Mt | Hours |
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18.8 | 254 | 205 | 6 |
Ampio è l’elenco dei luoghi dove è passato Francesco d’Assisi e, tra di essi, vi sono alcuni dei più importanti luoghi dello spirito della Cultura europea.
Noi partiamo per questo cammino proprio dalla Basilica di Santa Croce a Firenze. Nel 1211 Francesco giunge a Firenze (vi torna poi nel 1213, 1217 e 1221) ricevendo in dono l’oratorio di Santa Croce. Presso l’attuale Basilica, scrigno di tesori artistici, si trova la Tavola Bardi che riporta 20 scene della vita di Francesco; seguendo il percorso lungo l’Arno, il fiume simbolo della Toscana, che offre scorci suggestivi sulla funzione storica e commerciale del fiume, si giunge fino a Pontassieve percorrendo alcuni tratti della ciclopista sempre pianeggiante. Saranno poi le tappe che seguono quelle da affrontare con un po’ di spirito da camminatore e costanza da pellegrino.
Ore 9.30 Firenze p.zza Santa Croce – Incontro con la guida e timbratura delle Credenziali del Pellegrino.
Partenza per Pontassieve in cui sarà poi effettuato lo spostamento in bus di linea per la loc. Consuma
(orari corse 17.50 o 19.00 ultima corsa) costo biglietto € 2,60
Il pranzo è da prevedere al sacco o comunque autorganizzato.
Consuma – Stia
AlloggioB&B La Guardia, La Piazza 1 e La Piazza 2 Cena - Ristorante Ospitale del Brilli
Km | Mt | Mt | Hours |
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18.27 | 415 | 1028 | 6 |
Dalla località della Consuma, passo montano storico posizionato a 1000 metri di quota, ci si lascia definitivamente alle spalle Firenze, gli oliveti argentati ed i vitigni che disegnano geometricamente le colline fiorentine, per immergersi nel Casentino, la valle dove l’Arno nasce e le sue immense foreste. Menù del nostro cammino saranno gradevoli saliscendi immersi in castagneti secolari, che disegnano un paesaggio completamente nuovo e che accompagnerà i nostri passi fino a Stia, e rinomata patria del “panno casentino” (un tessuto di lana reso impermeabile e garzato), passando per Castel Castagnaio e Campolombardo. Una via costellata di antichi ospitali per i pellegrini, di piccole immagini votive ai crocevia e di antichi manieri a controllo della storica viabilità: un vero viaggio a ritroso nel tempo!
Ore 9.30 – Incontro con la guida e inizio del Cammino.
Il pranzo è da prevedere al sacco o comunque autorganizzato. Cena libera.
Stia - Camaldoli
AlloggioPernottamento e cena – La Locanda dei Baroni
Km | Mt | Mt | Hours |
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18 | 834 | 459 | 7 |
Lasciata Stia, dove si trovano il Castello e la Pieve di Romena già citati da Dante Alighieri, ci si avvia alla volta di uno dei luoghi cardine della spiritualità: Camaldoli, con il suo complesso monastico suddiviso tra eremo e monastero. Un’immensa foresta accoglie i nostri passi che, piano piano, hanno ripreso la quota, passando per le frazioni di Ama, Lonnano e Casalino: la natura si riprende i suoi spazi ed entriamo nel territorio del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, una delle riserve naturali piu’ importanti al mondo!
Voluto da San Romualdo nel 1011, l’Eremo di Camaldoli, ed il Monastero poi, sono, come detto, uno dei più importanti cenacoli di vita monastica della cristianità, sede ufficiale della congregazione dei Camaldolesi, una pietra miliare della Civiltà a cui dedicare una sosta approfondita anche per iniziare a farsi permeare dalla spiritualità trasmessa anche nel e dal paesaggio.
Ore 9.30 – Incontro con la guida e inizio del Cammino.
Il pranzo è da prevedere al sacco o comunque autorganizzato.
Camaldoli – Badia Prataglia (passaggio dall’Eremo di Camaldoli)
AlloggioAlbergo La Foresta
Km | Mt | Mt | Hours |
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10 | 505 | 600 | 4 |
Voluto da San Romualdo nel 1011, l’Eremo di Camaldoli, ed il Monastero poi, sono, come detto, uno dei più importanti cenacoli di vita monastica della cristianità, sede ufficiale della congregazione dei Camaldolesi, una pietra miliare della Civiltà a cui dedicare una sosta approfondita anche per iniziare a farsi permeare dalla spiritualità trasmessa anche nel e dal paesaggio.
L’orat e laborat camaldolese ha direttamente disegnato le foreste di abete bianco in cui ci troviamo a camminare oggi, ha trasformato la foresta in una cattedrale in cui meditare in ogni stagione: ancora oggi le immense distese di abeti che accolgono i pellegrini, parlano di come fosse possibile coltivare il bosco e, da questo, trarne sostentamento. Ma attraversare la foresta vuol dire anche cogliere i segni di presenza degli animali che ci vivono e le lente trasformazioni che caratterizzano un ambiente complesso di centinaia di anni di età.
Meta della tappa Badia Prataglia, forse il più importante centro abitato del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, le cui origini risalgono all’anno mille, che deve il suo nome ad una badia fondata dai Benedettini alla fine del X secolo ed in seguito passata ai Camaldolesi: ancor oggi sono è visibile la cripta con tracce dell’origine romanica. La lavorazione artigiana del legno, diffusa in passato in tutto il Casentino, ha mantenuto qui grandi tradizioni: vasellame a tornio e opere di pregevole fattura che oggi hanno richiami in tantissimi degli arredi urbani della graziosa località.
Ore 9.30 – Incontro con la guida e inizio del Cammino.
Arrivo a Badia Prataglia e sistemazione nelle camere.
Il pranzo è da prevedere al sacco o comunque autorganizzato.
Badia Prataglia – Vallesanta
AlloggioRifugio Casa Santicchio o Nonna Menica o affittacamere Silvia
Km | Mt | Mt | Hours |
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9 | 384 | 600 | 4 |
Lasciata la località di Badia Partaglia alle spalle si parte alla volta della Vallesanta: questa che ci aspetta è una tappa “preparatoria” alla salita al Santuario de La Verna e che fa sosta presso un caratteristico rifugio a circa metà della valle. La Vallesanta è un vasto territorio casentinese appartenente quasi interamente al Comune di Chiusi della Verna. Una zona spesso impervia quanto affascinante che include piccoli borghi montani come Rimbocchi, Biforco, Serra, Giampereta, Corezzo, Val della Meta, Frassineta. Questo territorio montuoso è posto tra Badia Prataglia e La Verna. Il nome Vallesanta deriva dal fatto che tutta la zona è al cospetto della Verna. Nella foto il Sacro Monte lo vediamo al centro, all’orizzonte. Rispetto alle viste dal fondovalle casentinese dove il monte ci appare con un profilo pressoché triangolare, dalla Vallesanta, avendo cambiato molto l’angolazione del punto di vista, il “crudo sasso” assume una forma più a trapezio.
Vallesanta – Santuario della Verna
Km | Mt | Mt | Hours |
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10 | 651 | 100 | 5 |
L’ultima tappa, a questo punto è breve: da Rimbocchi, però, c’è da affrontare un sensibile dislivello racchiuso in una manciata di chilometri che attraversano la monumentale foresta di San Francesco. In questo tratto, immerso in una faggeta estremamente suggestiva che sembra toccare il cielo, si entra in un autentico santuario rupestre che ripaga di ogni fatica. Il Santuario di La Verna ci appare, visto dal basso, come esempio mirabile fusione tra la natura e l’opera dell’uomo. Qui si posa lo zaino e, naturalmente, si viene trasportati nel cuore dell’esperienza di vita di Francesco.
Ore 9.30 – Incontro con la guida e inizio del Cammino.
Arrivo al Santuario della Verna
Il pranzo è da prevedere al sacco o comunque autorganizzato.
Solenne messa delle ore 11 celebrata dal Vescovo di Arezzo e la Processione dell’Ora IX tra la Basilica e la Cappella delle Stimmate e viceversa tra le ore 15 e 15,30.





































Perche' mi piace questa vacanza

Lasciata Firenze e la sua periferia si segue un graduale allontanamento dagli ambienti antropizzati: dopo le distese della tenuta vitivinicola Frescobaldi, che caratterizzano le dolci colline sopra Pontassieve, si incontrano le abetaie dell'abbazia di Vallombrosa. Poi l’Arno, che ci lasciamo alle spalle a Firenze ma incontriamo nuovamente a Stia, vicinissimo alla sua sorgente sul Monte Falterona che appare come un fresco torrente appena sgorgato dalle pendici della montagna. Salendo verso Camaldoli si incontra la foresta di San Romualdo e ci si immerge in aree incontaminate, veri e propri scrigni di biodiversità che richiama alle moltitudini naturali del Cantico delle Creature.
Il Cammino ci porta infine, in visita ai luoghi dei miracoli avvenuti per intercessione di San Francesco, come quello della fonte della Madonna dei Fossi, nei pressi della località Consuma e si conclude sul Monte della Verna, la rupe tanto amata dal Poverello, caratterizza dalla presenza di anfratti e grotte naturali che diedero riparo anche i frati nei primi anni del loro insediamento: il giaciglio stesso di San Francesco è di per sé un miracoloso equilibrio tra massi rocciosi incuneato tra le piante. Qui sorsero, poi, Santa Maria degli Angeli, i chiostri, gli opifici e la Basilica oggi fulcro del Santuario.
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Lorija Lietaviete